Una legge per l’internamento amministrativo degli alcolisti
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La legge distingueva tra due categorie di alcolisti: quella dei bevitori che davano scandalo in pubblico o erano considerati pericolosi, e quella dei bevitori abituali. Le misure previste per le due categorie si differenziavano anch’esse. Per la prima andava innanzitutto pronunciato un divieto di frequentare le taverne. Nel caso in cui il divieto non venisse rispettato dal bevitore o venisse considerato inadeguato dal competente prefetto friburghese, quest’ultimo poteva ordinare l’internamento della persona in questione in una casa di lavoro per un periodo da uno a tre anni. Secondo la legge, i bevitori abituali, che – parafrasando la fonte – mettevano in pericolo la loro salute o i loro doveri sociali nonché la situazione loro e della loro famiglia, potevano essere internati in una casa per alcolisti per un periodo compreso tra sei mesi e due anni. La legge prevedeva inoltre che in questi casi potesse essere adottata una misura supplementare quale l’interdizione ai sensi del Codice civile (CC) e il collocamento in una casa di lavoro.
Le formulazioni aperte del testo di legge consentivano alle competenti autorità, ossia i prefetti, un ampio margine d’interpretazione nella sua applicazione. Stabilivano a loro discrezione, ad esempio, quando una condotta andava considerata scandalosa o quali elementi costituivano una messa in pericolo dei doveri sociali. Era pertanto difficile prevedere quale delle misure proposte nella legge sarebbe stata adottata da un’autorità e quali ripercussioni tale scelta poteva comportare per le persone in questione.
Leggi che consentivano l’internamento amministrativo di alcolisti esistevano nella maggior parte dei Cantoni, non solo a Friburgo.
Trattamento della fonte
L’analisi delle fonti legislative consente tra l’altro di determinare il margine di manovra di cui disponevano le autorità nonché i gruppi di persone che potevano essere internati e a quali condizioni. Ne emerge inoltre l’organizzazione giuridica della procedura di internamento: chi poteva richiedere un internamento? Chi doveva coprirne i costi (il Comune di origine o il Cantone)? Era prescritta una perizia medica? Quanto durava il termine per il ricorso, sempre che un ricorso fosse possibile? L’autorità poteva adottare misure diverse dall’internamento?
I testi di legge non forniscono tuttavia elementi per stabilire quale articolo venisse applicato quando e con quale frequenza nonché se le autorità rispettassero sempre le prescrizioni legali. Per rispondere a queste domande occorre analizzare altre fonti, come le decisioni di internamento e gli atti costituiti dalle autorità sulla persona in questione.
E. Neuhaus/Traduzione
Fonte
Loi du 20 mai 1919 sur les auberges, la fabrication et la vente de boissons alcooliques et la répression de l’alcoolisme.
Segnatura: Staatsarchiv Freiburg (StAF/AEF): Le Grand Conseil du Canton de Fribourg, Bulletins des lois, 1919, pp. 107–137.
Caratteristiche della fonte
- Collegamenti con altre fonti:
All’inizio del XX secolo, l’alcolismo era considerato un «male» non solo in termini di salute ma anche sociali. Considerando ciò, vari Cantoni adottarono norme legali per far fronte al problema dell’alcol. Esse includevano anche misure repressive contro persone che il legislatore definiva spesso come «ubriaconi» e «bevitori abituali». Il ruolo svolto dalle opinioni della scienza nel giustificare queste leggi è illustrato da L. Maugué nel suo testo su Auguste Forel.
La legge del Cantone di Friburgo «sugli esercizi pubblici, la produzione e la vendita di bevande alcoliche e la lotta all’abuso dell’alcol» disciplinava anche le condizioni alle quali un internato poteva essere rilasciato da una casa di lavoro. La fonte di M. Häsler Kristmann mostra come veniva presentata una domanda di rilascio in base a tale legge. - Un cantone bilingue:
Dato il bilinguismo del Cantone di Friburgo, le leggi cantonali sono pubblicate sia in francese che in tedesco. La versione determinante era sempre quella francese, che veniva tradotta in tedesco. Gli errori di traduzione potevano pertanto avere gravi ripercussioni. Decenni più tardi si ebbe un simile errore nel caso della «Loi du 7 mai 1965 sur la lutte contre l’alcoolisme». Nella versione tedesca mancava l’indicazione della durata massima degli internamenti amministrativi, che nella versione francese era di due anni. L’errore rimase inosservato per cinque anni, con la conseguenza che alcune persone furono illegalmente internate in un istituto a tempo indeterminato (cfr. AEF, DSPa 2697, «Mitteilung an die Oberamtmänner des Sensebezirks und des Seebezirks, 17 settembre 1970»).